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Pillole di veterinaria: la poliradicoloneurite acuta

La poliradicoloneurite acuta è una patologia infiammatoria che interessa le radici di più nervi spinali caratterizzata da insorgenza acuta di paresi/paralisi flaccida.

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La poliradicoloneurite acuta è una patologia infiammatoria che interessa le radici di più nervi spinali caratterizzata da insorgenza acuta di paresi/paralisi flaccida. È una patologia descritta soprattutto nel cane, più raramente nel gatto, è una neuropatia periferica considerata l’equivalente canino della polineuropatia acuta umana definita “Sindrome di Guillain-Barré” in cui la patogenesi è su base autoimmunitaria. 

Questa malattia è stata inizialmente descritta nei cani impiegati nella caccia al procione, come conseguenza del morso della preda, e difatti veniva chiamata “Paralisi da morso di procione”. 

Spesso è stata correlata alla presenza di fattori scatenanti come vaccinazioni, infezioni virali, batteriche o protozoarie. Infatti, in risposta a questi stimoli, il sistema immunitario produce auto-anticorpi che attaccano la mielina, una guaina che ricopre i nervi, e le placche nervose in cui si trasmette l’impulso dai nervi ai muscoli.

I primi segni clinici sono caratterizzati da una paralisi improvvisa che coinvolge dapprima i soli arti posteriori e poi tende a coinvolgere anche quelli anteriori. I deficit sono esclusivamente di tipo motorio, senza alterazioni sensoriali. Nelle forme meno gravi o nelle fasi iniziali, il sintomo principale è quello di una debolezza generalizzata che tende ad accentuarsi con il progredire dell’esercizio (intolleranza all’esercizio). 

I sintomi evolvono in 5-10 giorni fino a coinvolgere i muscoli del tronco, del collo e della testa e il paziente si presenterà in decubito laterale, sarà incapace di sollevare la testa a causa della debolezza della muscolatura cervicale.

Il grado di progressione dei sintomi è variabile, nella maggior parte dei soggetti si assiste ad un lento e progressivo miglioramento che porta alla guarigione in 4-6 mesi. 

Un’intensa fisioterapia è fondamentale nella gestione della neuropatia; permette di ridurre l’atrofia muscolare neurogena e di mantenere la mobilità articolare. Un cambio frequente di decubito e un rivestimento della cuccia con materiale morbido sono essenziali per prevenire l’insorgere di piaghe da decubito.

In alcuni casi non si osservano miglioramenti o questi sono solo modesti e, infine, una piccola percentuale di soggetti possono morire per la comparsa di complicazioni di tipo respiratorio a causa della paralisi diaframmatica e dei muscoli respiratori intercostali.

Bisogna tener presente che uno stesso soggetto può presentare più volte questa patologia nel corso della sua vita se continua a entrare in contatto con l’agente scatenante. 

È buona norma escludere, nei soggetti in cui la sintomatologia è compatibile con questa patologia, la presenza di agenti infettivi quali Toxoplasma gondii, Neospora caninum, Erlichia canis, Leishmania infantum

Un recente studio condotto dall’Università di Melbourne U-Vet Werribee Animal Hospital ha riscontrato che il consumo di carne di pollo cruda aumenta di 70 volte il rischio che i cani sviluppino una sintomatologia compatibile con poliradicoloneurite acuta. Lo studio condotto su 27 cani con sintomi e 47 cani senza sintomi accomunati dalla stessa abitudine di essere alimentati con carne di pollo cruda ha dimostrato che la comparsa dei sintomi era probabilmente correlata al coinvolgimento del Campylobacter e, quindi, che fosse la carne stessa ad essere la fonte di questo batterio.

Anche l’esame delle feci, effettuato entro sette giorni dalla comparsa dei primi sintomi, ha mostrato la presenza dell’infezione da Campylobacter.

Il mio consiglio è, ovviamente, evitare di somministrare carcasse di pollo crudo ai vostri cani almeno fino a che non ci saranno maggiori notizie circa questa patologia.

In Italia, nella mia esperienza come veterinario, mi è capitato di assistere due differenti pazienti, entrambi due cocker spaniel inglesi, un maschio ed una femmina, accomunati dall’essere alimentati anche con carne di pollo cruda. Fortunatamente oggi questi due cockerini stanno bene e la femminuccia compirà tra qualche mese 16 anni!

Articolo di Dott.ssa Federica Pesce, DVM, Spec. Malattie Infettive, profilassi e polizia veterinaria, Dipl. SIUMB Ecografia dei piccoli animali

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