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E’ il 1997 quando 𝗟𝘂𝗶𝗴𝗶 𝗖𝗮𝗿𝗿𝗼𝘇𝘇𝗼 fonda il rifugio “𝗟’𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗵𝗮 𝘃𝗼𝗰𝗲”. La sua idea, da subito, è di dare vita a un “rifugio dal volto umano”, ovvero un luogo in cui la dignità degli animali accolti sia sempre preservata nel segno della loro individualità e delle necessità di specie. Il rifugio, che si trova in via Vicinale Margherita, nella periferia nord di Napoli, non è concepito come un canile in cui gli ospiti sono segregati in box di cemento: gli spazi sono ampi e i cani vivono in gruppi sociali in cui ognuno è libero di esprimere se stesso in accordo con gli altri. Le aree sono suddivise in modo tale da garantire il 𝗯𝗲𝗻𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝗻𝗶𝗺𝗮𝗹i e far sì che individui che hanno subito principalmente la ferita dell’abbandono possano trovare una nuova dimensione di vita. Il rifugio, inoltre, comprende uno spazio allestito appositamente per l’accoglienza di animali feriti affinché siano curati, riabilitati e successivamente dati in 𝗮𝗱𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲. Sono diversi gli 𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗰𝗶𝗻𝗼𝗳𝗶𝗹𝗶 che nel tempo hanno collaborato con Luigi in modo tale che i cani potessero acquisire le competenze adatte a vivere meglio sia nel contesto casalingo che nel rifugio. Fondamentale è il continuo supporto dei 𝘃𝗼𝗹𝗼𝗻𝘁𝗮𝗿𝗶 perché gli ospiti abbiano la possibilità di entrare in contatto con le persone e sentirsi parte di un percorso che li pone al centro della relazione uomo-animale. Il rifugio ha sempre le porte aperte 𝗽𝗲𝗿 𝗮𝗰𝗰𝗼𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 𝗶 𝘃𝗶𝘀𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶: famiglie, scolaresche e chiunque voglia incontrare gli ospiti in modo tale da dare alle persone e ai cani la possibilità di conoscersi e interagire. Luigi è stato uno dei primi a usare i “banchetti di strada” come mezzo di diffusione per creare consapevolezza sull’𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗮𝗱𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗮𝗽𝗲𝘃𝗼𝗹𝗶 e per diffondere la cultura della sterilizzazione come mezzo per contrastare il randagismo e il fenomeno delle cucciolate casalinghe non desiderate. Sin dall’inizio, come da Statuto, forte è stata la cooperazione con le istituzioni locali per trovare soluzioni alle problematiche animaliste che ancora attanagliano il territorio. Luigi, molto noto a Napoli per le sue idee innovative in termini di inclusione e convivenza tra uomini e animali, ha partecipato ai lavori della consulta comunale per i diritti degli animali. Da qualche anno l’associazione “𝗟’𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗵𝗮 𝘃𝗼𝗰𝗲 𝗼𝗱𝘃”, è regolarmente iscritta all’albo del terzo settore. Negli anni il rifugio ha visto fiorire anche una piccola oasi per gatti gestita da un gruppo di volontarie e c’è anche una zona in cui sono accudite delle 𝗴𝗮𝗹𝗹𝗶𝗻𝗲.