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Consigli sull'adozione

Conoscenza e inserimento, quando il secondo cane arriva dal canile

Ormai è deciso: la famiglia si allarga e arriva il secondo cane dal canile!

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Ormai è deciso: la famiglia si allarga e arriva il secondo cane dal canile! Vediamo insieme le strategie migliori per una buona conoscenza reciproca e per un buon inserimento. 

È necessario premettere che ogni cane e ogni famiglia ha esigenze differenti, e questo articolo ha lo scopo di dare le basi minime per evitare errori importanti ma non può sostituire un percorso con un professionista che aiuti fin da subito ad ingranare la marcia. 

Detto ciò, vediamo come far conoscere i futuri conviventi! 

Per far conoscere i cani si possono integrare due modalità, una olfattiva e una in presenza. Come ben sappiamo, il senso dell’olfatto è importante per i nostri amici a quattro zampe ed è legato alla sfera delle emozioni. Si può quindi sfruttare questa opportunità per associare gli odori reciproci a qualcosa di positivo, come delle belle passeggiate fuori dal box con il guinzaglio con l’odore del cane che è già a casa, o delle dolci coccole vicino ad un tessuto con l’odore del cane che deve arrivare in famiglia. 

Dopo passeggiate e coccole con l’invisibile presenza dell’altro cane arriva il momento di fare conoscenza vis à vis, vediamo come predisporre al meglio queste esperienze e che errori evitare! 

Anche questa esperienza coinvolge la sfera emotiva, ed è quindi fondamentale che entrambi i cani siano a proprio agio e che l’esperienza lasci un’impronta positiva. Il fattore ambientale può risultare determinante per alcuni cani: fate attenzione a tutti quegli stimoli che destabilizzano! Una giornata ventosa o un temporale in arrivo possono ribaltare completamente la situazione, quindi bando alla fretta e occhio ai dettagli. 

Se il meteo è dalla vostra parte il secondo fattore importante è lo spazio: organizzate una gita in un ambiente naturale o in una zona poco urbanizzata; sono consigliati spazi ampi e guinzagli fissi lunghi di minimo 3 metri. In linea generale meglio una zona nuova per entrambi per fare una vera esplorazione di gruppo, ma non sempre è così: per individui particolarmente insicuri o in allerta, uno spazio conosciuto diminuisce la percezione del pericolo. 

Una volta deciso quando e dove, veniamo alla parte più succosa: il come! Se abbiamo predisposto tutto al meglio è facile che i cani vogliano conoscersi direttamente, questo può andare bene in alcuni casi ma non in altri. In linea generale permettere ai cani di annusare le marcature (feci, urine, strofinamenti con varie parti del corpo) e di osservare a distanza chi è l’altro individuo, dà il tempo per diminuire degli stati eccitatori che possono produrre dinamiche difficili da gestire per una persona priva di formazione specifica. Se abbiamo dedicato il giusto tempo a queste fasi, l’incontro diretto dovrebbe avvenire con i guinzagli morbidi e i corpi dei cani non dovrebbero presentare rigidità muscolare o eccessiva enfasi. 

Per valutare l’andamento dell’esperienza dobbiamo vedere un’alternanza di situazioni: a volte i cani si avvicinano per guardare o annusare nello stesso punto, si annusano e interagiscono direttamente e a volte si allontanano e si occupano in autonomia di altro. Un paio di incontri in questa modalità a distanza di qualche giorno può aiutare notevolmente i cani, successivamente si possono esplorare le zone conosciute dal cane di famiglia: un giro al parco o nella zona nei pressi di casa è un buon compromesso prima di portare a casa la new entry! 

L’ingresso in casa può essere un punto critico e richiede una buona gestione degli spazi e degli oggetti, altrimenti detti “risorse”. Per i cani, come per le persone, le risorse sono importanti: immaginate di ospitare un conoscente che si sdraia sul vostro letto senza il vostro permesso o senza togliersi le scarpe! La convivenza inizia male poiché diverse regole vengono infrante, a partire dal fatto che il letto è il vostro luogo di riposo personale e non è disponibile per chiunque. Sdraiarcisi senza chiedere il permesso indica che l’ospite non conosce o non rispetta le regole sociali di base per integrarsi in armonia con la famiglia, immaginate come potrebbe comportarsi con la vostra dispensa o con l’utilizzo del bagno! 

Questo esempio un po’ comico serve per dimostrare che le risorse e le regole sociali sono importanti tanto per noi quanto per i cani. La loro comunicazione è diversa dalla nostra e un ringhio ci potrebbe spaventare e mandare a rotoli una bella adozione, quindi è utile diminuire le probabilità di conflitto suddividendo gli spazi per i primi tempi con dei cancellini. In linea generale bisogna garantire zone di riposo esclusive, fare attenzione alle risorse alimentari e all’acqua, al tempo dedicato individualmente ad ogni cane, come coccole e passeggiate, e ai luoghi di passaggio: noi non ci facciamo caso, ma se l’ospite di cui sopra piazzasse una poltrona davanti all’ingresso del bagno e noi dovessimo chiedere il permesso ogni volta… beh come minimo non ci starebbe particolarmente simpatico! Queste iniziali accortezze si affiancano a poche ma buone attività condivise, come momenti di relax tutti insieme o passeggiate. Perché poche, non possiamo essere una famiglia unita fin da subito? Dipende. L’adattamento alla novità richiede tempi individuali, ricordiamoci che i cani non hanno chiesto e scelto di vivere insieme. 

Datevi tempo per conoscervi, per capire chi siete e per integrarvi un poco alla volta. Ogni nuova relazione ha i suoi tempi e forzarli non porta mai a buoni risultati!

Articolo scritto da Giulia Lanzalaco - Dott.ssa in tutela e benessere animale con approccio cognitivo relazionale.

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