Consigli sull'adozione

Come gestire l’alimentazione all’uscita dal canile?

Tra i molti aspetti da prendere in considerazione quando adottiamo un cane in canile ed entra a far parte della nostra famiglia, c’è quello dell’alimentazione

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Tra i molti aspetti da prendere in considerazione quando adottiamo un cane in canile ed entra a far parte della nostra famiglia, c’è quello dell’alimentazione, che è la base per la sua salute dal momento che anche i cani, come noi, sono quello che mangiano.

Come è risaputo, i canili non hanno grandi risorse per poter garantire un’alimentazione di qualità ai propri ospiti.

È molto probabile che la flora batterica intestinale di un cane che esce dal canile non sia in perfetta forma, a causa dell’alimentazione seguita fino a quel momento, perché la vita in un rifugio può essere molto stressante, o a causa delle vaccinazioni e delle sverminazioni, che sono trattamenti obbligatori prima di dare un cane in adozione.

Per questo motivo durante i primi giorni potrebbe capitare che si verifichino episodi di diarrea o di inappetenza. È un momento delicato, durante il quale il cane si sente spaesato, non ha punti di riferimento e deve abituarsi a molte nuove cose, e così anche il suo organismo.

  • Il passaggio al nuovo cibo dovrà essere più graduale possibile. La cosa migliore sarebbe procurarsi una piccola quantità del cibo che gli veniva offerto in canile e mescolarlo in percentuali sempre più piccole al nuovo cibo.
  • La scelta della nuova alimentazione deve ricadere su un pasto la cui composizione sia leggera e nello stesso tempo appropriata alla sua specie, a base dunque soprattutto di carne – privilegiando quelle più delicate e digeribili, come il pollo, il tacchino, il vitello o l’agnello - e pochissimi amidi e fibre.
  • L’alimentazione migliore che si può proporre al nuovo arrivato è quella fresca, come la casalinga o la BARF (l’alimentazione cruda) che, per non incorrere in errori e carenze, non vanno improvvisate, ma stilate da un veterinario nutrizionista.
  • Per chi invece opta per una dieta basata sul cibo commerciale, sarà fondamentale imparare a leggere le etichette, così da essere in grado di valutare con consapevolezza e in autonomia un cibo appropriato.

L’offerta è ampia e non è semplice scegliere, ma esistono piccole realtà virtuose che propongono ottimi prodotti. Il primo ingrediente deve essere la carne, e bisogna orientarsi verso cibi che siano più naturali possibile, senza additivi e conservanti chimici.

Il cibo per il cane costituisce una risorsa, per cui la ciotola non dovrà essere sempre piena e a disposizione, altrimenti perderà valore. Se dopo un quarto d’ora sarà ancora piena meglio rimuoverla e riproporla dopo qualche ora.

Bisognerà cercare di evitare di allungare bocconi dalla tavola. Si sa che è difficile, è un momento di condivisione molto appagante per noi umani, ma è importante non farlo per due motivi: spesso quello che mangiamo non è salutare per un cane, a causa dei condimenti e della presenza di alimenti come l’aglio e la cipolla, che possono risultare tossici; gli trasmetteremo una pessima abitudine che prima o poi diventerà un disturbo, perché ad ogni pasto ci saranno due occhi imploranti a guardarci insistenti, se non abbai, salti e grattate con le zampe.

Un compromesso può essere avere pronti dei pezzi di carota, finocchio o mela, un bocconcino di carne secca, un piccolo masticabile da dargli quando vi sarete alzati dalla tavola.

Sarà svelto ad imparare osservandovi e saprà esattamente quando venire a prendere il suo boccone: sarà uno dei vostri rituali, piacevole per tutti, voi mangerete tranquilli, soprattutto se ci saranno ospiti, e lui sarà felice e appagato.

Questo articolo è stato scritto da Valeria de Riso, Consulente alimentare per cani e gatti.

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