Assistere all’esperienza di fine vita di un animale è un momento molto doloroso: vediamo come affrontare questa situazione
Quanto ti stai mettendo in mezzo, nell’esperienza del fine vita del tuo animale?
Quanto gli stai impedendo un trapasso sereno, inondandolo con le tue aspettative, pretese, emozioni? Quanto lo stai tenendo, dentro di te? Che cosa vuoi che accada, stringendo a te l’illusione di poter bloccare il corso della Vita?
No, non ti sto giudicando e non ti sto attaccando. Nell’articolo precedente, hai conosciuto la mia storia e sai che anche io ho vissuto il fine vita animale da proprietaria di un cane amatissimo. Oggi, come coach, ti voglio far fermare a riflettere.
Vuoi, anche tu, fermarti con me, cinque minuti, per vedere insieme che cosa stai facendo al tuo animale in questo momento?
Sono sicura che sei moss* da intenzioni benevole, ma questo non significa che le modalità di comportamento siano benevole nei tuoi confronti. Il tuo animale ti capisce e ti perdona tutto, sempre. Chi non si perdonerà le modalità di comportamento, dopo, sarai tu. Perché ti giudicherai e, non potendo riavvolgere il nastro delle azioni, ripenserai inflazionando la tua autostima.
Quindi, piano piano, fermiamo il tempo insieme, perché il tuo amore ha valore e il vostro vissuto insieme, il tuo e quello del tuo animale nel fine vita, è significativo.
Fine vita di un animale: stare con sé per stare accanto
Che cosa non stai facendo, in questo momento, per prenderti cura della tua vita? Che cosa non stai vedendo, delle reali necessità del tuo amato animale? Come ti rifiuti di ascoltare? Cosa ti trattiene dal fermarti?
Stare accanto nel fine vita può diventare un loop di comportamenti meccanici, ansiosi, affrettati, frettolosi, in cui c’è tanto vortice e poca presenza pura. Questo perché la morte fa paura, il per sempre definitivo è un pensiero molto d’impatto. Le ore sono poche, la voglia di recuperare il tempo perduto è tanta.
Ci sono le urgenze, la vita quotidiana, le relazioni familiari e, se ti fermi e pensi, ci sono le lacrime. Inizi a percepire il “mai più” delle abitudini, il vuoto intorno.
Cosa succede quando muore un animale?
Quando un animale si avvia verso la fine della sua vita, spariscono rumori, come le zampe sul pavimento sostituite da un immobilismo rotto, di tanto in tanto, da qualche strascico. Manca la sua voce, il suo abbaio, il suo ululato, perché adesso sta in silenzio, nel dormiveglia.
C’è il rumore delle flebo, delle medicine scartate, delle telefonate. I giochi, fermi in un angolo, non si sporcano più di bava e di fango e ogni pelo in più che trovi sul divano o sui vestiti è una stilettata di nostalgia, perché sai che sono gli ultimi.
Intorno a te, potrebbe esserci il non senso di una situazione precipitata dall’oggi al domani. Potrebbero esserci i pellegrinaggi dal veterinario, le parole dolorose come scudisciate, che arrivano con le lineette rosse delle analisi del sangue o delle urine.
C’è così tanta emozione e pathos, che è naturale “inserire il pilota automatico” per far fronte a qualcosa che può essere percepito come “più grande di te”.
Ma per te, com’è la situazione che stai vivendo?
Dire addio a un cane: il confine delle aspettative, il ruolo del dolore
Che cosa ti aspetti che succeda? Che cosa dovrebbe succedere per autorizzarti a fermarti? Che ruolo ha il tuo dolore nella tua vita? Come ti aspetti accada, la morte?
Come vuoi esserci, per il tuo animale di fronte alla sua morte?
Ogni persona ha il potere di determinare la qualità dei suoi vissuti in base alle scelte che prende. Questo accade anche - se non soprattutto - nelle situazioni più feroci, traumatiche, dolorose. La chiamano resilienza: io preferisco pensare al potere personale. Perché ognuno di noi ha il potere personale per determinare la qualità dell’esperienza.
Come puoi scegliere con che qualità vuoi accompagnare il tuo animale sul Ponte dell’Arcobaleno dei cani? Nelle sessioni di coaching, le persone, con queste domande, provano rabbia oppure stupore. Tu cosa provi adesso? Cosa provi pensando che puoi determinare la qualità del vostro saluto? Come vuoi che sia, dove vuoi che avvenga, se hai il tempo e il modo per deciderlo e attuarlo? Se non puoi, come vuoi comportarti al vostro ultimo incontro fisico? Come non vuoi essere?
Ti dono queste domande con la più forte convinzione nella tua capacità di sentire il tuo volere. Più ti autorizzi alla consapevolezza, maggiore sarà il tuo impatto nel momento più significativo della vostra vita insieme: quello del fine vita del tuo animale. L’ultimo saluto è un ricordo per sempre ed è anche un momento fondamentale per il tuo quattrozampe.
Se non ti includi in questo momento, chi escludi veramente?