Ci sono più di 2,5 milioni di gatti randagi in Italia. Se ne incontriamo uno chi chiamiamo? Possiamo dargli da mangiare? E adottarlo? Ecco un po’ di risposte utili.
Sembra che in Italia i gatti randagi siano circa 2,5 milioni, gatti nati per strada, abbandonati, fuggiti dalle abitazioni. Ti sarai anche chiesto una volta incontrato un gatto randagio cosa fare e chi chiamare. Proviamo a fare un po’ di ordine e a rispondere ad alcune delle domande più comuni.
È davvero un gatto randagio?
Prima di passare all’azione bisogna capire se il gatto che ha incrociato il tuo cammino è davvero randagio.
- È in buone condizioni di salute? Il micio è entrato nei vostri radar (o piuttosto il contrario). Datti un attimo di tempo per osservarlo. Il suo pelo è in buone condizioni? Ti sembra curato? Si avvicina senza troppi problemi? Compare solo per il chiedere cibo in determinati momenti? Ha un aspetto sano? A volte i gatti sono abituati ad uscire di casa o dal giardino per andare a esplorare, oppure si sono allontanati troppo e non sanno come tornare a casa. Insomma un gatto per strada non è per forza randagio: dunque prima di fare qualsiasi cosa bisogna capire se il gatto ha una casa, un proprietario, se si è perso oppure no.
- I vicini lo conoscono? Un buon modo per capire se un gatto, magari particolarmente amichevole, appartiene a qualcuno è fare un giro del quartiere, chiedere a vicini, ai negozianti. Se il gatto è randagio avrà sicuramente incontrato altri umani, che magari sanno dirvi se appartiene a qualche colonia felina o c’è qualcuno che se ne occupa già.. Se non è un randagio magari è scappato di casa e i proprietari lo stanno cercando, disperati.
- Qualcuno lo cerca? Cercare intorno al luogo in cui vaga il gatto ti aiuterà anche ad intercettare avvisi: se i proprietari lo cercano magari hanno appeso annunci di smarrimento in giro per il quartiere e quartieri limitrofi.
- Ha una targhetta, un microchip e un’orecchia spuntata? Se si riesce ad avvicinare il gatto, si dovrebbe controllare se ha una targhetta con un nome o un numero di telefono o qualche altro riferimento. Se ha un’orecchia spuntata facilmente appartiene a una colonia felina e quindi, se in buona salute, va tassativamente lasciato dov’è. 4Se il micio si lascia prendere si può anche portare dal veterinario per controllare se ha il microchip, che nel caso permette di riportarlo a casa. Il veterinario fa questi controlli gratuitamente.
Cosa fare se il gatto randagio è ferito o in difficoltà
Mettiamo in chiaro che se il gatto è in buona salute e tutto ci indica che è un randagio, il micio va lasciato dov’è. È illegale prendere un gatto sano dalla strada e portarselo a casa senza rivolgersi a chi di competenza.
Se invece incontriamo un gatto randagio ferito cosa fare? Ecco come intervenire. Si può fare appello a ASL, Enpa, canili, associazioni che si occupano di animali, alle gattare di quartiere o alla nostra buona volontà: se ferito, malato, bisognoso il gatto va aiutato. Se siamo pratici possiamo prestare un primo soccorso ad esempio fornendo acqua per poi portarlo dal veterinario.
Se non è sterilizzato sarebbe cosa buona cosa farlo sterilizzare: ci sono spesso delle modalità gratuite o dei costi molto accessibili.
Se però non siamo pratici è meglio limitare i danni: gestire un gatto sofferente può essere pericoloso. Un animale in difficoltà si difende: il graffio o il morso di un gatto randagio può anche trasmettere malattie e infezioni.
Insomma, meglio far muovere chi ha le competenze per gestire situazioni critiche.
Ci possono esserci delle variabili non da poco: ad esempio incontriamo un gattino selvatico all’apparenza, ma magari la mamma è nei dintorni e lo sta cercando. Oppure il al contrario, la mamma vaga in giro, lontana dai suoi piccoli. Noi in buona fede la prendiamo e la portiamo via dalla sua cucciolata, condannandola.
Insomma se incontriamo un gatto randagio cosa fare dipendente dalla nostra consapevolezza e dalle nostre competenze.
Cosa dare da mangiare ai gatti randagi?
Si può dare da mangiare a un gatto randagio? Non esiste nessuna legge che impedisce di dare da mangiare a un gatto randagio, ma non è detto che sia sempre una buona idea dare da mangiare a gatti sconosciuti.
Intanto il gatto potrebbe non essere randagio ma solo un esploratore: dunque quando viene da noi miagolando potrebbe farlo per ottenere cibo di cui non ha realmente bisogno. In buona fede rischiamo di farci prendere dalla compassione e...sovralimentare un gatto che ottiene già la sua razione giornaliera.
Se invece il gatto appartiene a una colonia felina è bene informarsi prima di dargli da mangiare: c’è già qualcuno che se ne occupa? Ricordiamoci che lasciare cibo in giro significa anche attirare topi e piccioni, se i gatti decidono di che hanno la pancia troppo piena. C’è sempre bisogno di volontari, ma bisogna coordinarsi con chi già si occupa di loro.
Inoltre se la legge non vieta di dare da mangiare ai gatti randagi, ci impedisce però di lasciare piatti e contenitori abbandonati per una questione di ordine e pulizia.
Se invece il gatto è in palese difficoltà la prima cosa da fare è fornire acqua per idratarli. Se fa freddo, soprattutto in caso di micini, è consigliabile fornire coperte, perché i piccoli non sanno regolare la temperatura corporea. Puoi anche decidere di fornire qualche scatoletta di cibo per gatti, reperibile ormai in qualsiasi supermercato.
Attenzione a non dare latte vaccino: per i gatti non è adeguato e può dare problemi intestinali.
Quando un gatto randagio ti sceglie?
E se il gatto randagio si affeziona? Se ci ritroviamo un gatto randagio in casa che comincia a legarsi alla famiglia?
Il consiglio se l’intenzione è quella di adottare un gatto randagio è sempre rivolgersi alle associazioni o alle ASL. Non si può prelevare un gatto dalla strada e portarselo a casa, senza adottare una procedura che renda legale la cosa.
Dunque attenzione a farsi prendere dalle buone intenzioni rischiando di cacciarsi nei guai.
Se pensi che ogni anno vengono abbandonati 80000 gatti in Italia, capisci che il problema è enorme: canili, gattili e associazioni spesso sopravvivono a donazioni e alla buona volontà dei volontari. Si può e si deve intervenire, ma così come quando si sceglie di adottare un gatto, anche occuparsi di un randagio richiede consapevolezza. Di come adottare un gatto randagio ne avevamo parlato qui.
Empethy ti aiuta anche così: se un gatto randagio entra nella tua vita ora sai cosa fare.