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Consigli sull'adozione

Adottare un gatto randagio: come salvare una vita felina

La vita di strada è pericolosa per i gatti. Rischiano di essere investiti, di avvelenarsi o di ferirsi nelle lotte. Adottane uno, con i nostri consigli.

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Adottare un gatto randagio: come salvare una vita felina

La vita di strada è pericolosa per i gatti. Rischiano di essere investiti, di avvelenarsi o di ferirsi nelle lotte. Adottane uno, con i nostri consigli.

Hai deciso di adottare un gatto randagio in un rifugio, ma non sai bene quali passi compiere o a chi rivolgerti? Oppure ti stai affezionando a un gatto randagio che si aggira spesso nel tuo quartiere e vuoi cercare di adottarlo? Cosa fare quando un gatto randagio ti sceglie? Prendere un gatto randagio in casa è un gesto lodevole: significa salvare una vita felina e offrirle non solo cibo e riparo, ma tutto il calore di un affetto sincero.

Esistono però una serie di accorgimenti da seguire perché il processo di adozione di un gatto randagio vada a buon fine, sia che lo si incontri in un rifugio o direttamente per strada. In questo articolo troverai tanti consigli utili per riuscire a creare un legame duraturo e soddisfacente per entrambi, nel pieno rispetto della natura felina, tendenzialmente indipendente, del nostro amico gatto.

Come si fa a capire se un gatto è randagio?

I gatti si aggirano volentieri nel proprio quartiere alla ricerca di nuove avventure. Quindi può accadere facilmente di vedere un gatto estraneo che entra nel tuo giardino o in cortile. Se lo vedi spesso, è probabile che si tratti semplicemente del gatto di un vicino che sta facendo il suo giro quotidiano. Molti gatti di casa non portano il collare perché non lo sopportano o perché corrono il rischio di restare impigliati. Per capire se si tratta veramente di un gatto randagio in cerca di una casa ci sono alcuni segnali a cui prestare attenzione.

  • Il gatto è estremamente magro ed emaciato.
  • Il pelo è ispido e sporco.
  • Presenta chiazze prive di pelo.
  • Sembra spaventato o aggressivo.

Come sopravvivono infatti i gatti randagi? Mangiando il cibo che trovano in giro, rischiando per questo di contrarre parassiti e malattie, e lottando frequentemente fra loro per l’accoppiamento e la sopravvivenza. I segni che ti abbiamo elencato denotano chiaramente questo tipo di vita, per niente facile.

Dove posso portare un gatto randagio? Dal veterinario!

Se pensi che si tratti di un gatto randagio, la prima cosa da fare è portarlo dal veterinario.

Avendo passato tanto tempo in strada, il veterinario potrà controllare se presenta ferite, parassiti o qualche forma di malattia. Inoltre, solo il veterinario è in grado di verificare se il gatto ha in realtà un microchip sottocutaneo che permetterà di contattare il suo effettivo proprietario.

Portare un gatto randagio dal veterinario non è semplice. Il consiglio è quello di procurarti un trasportino: a meno che non si tratti di un cucciolo, un gatto adulto difficilmente si lascia prendere in braccio. Fai in modo che il gatto associ al trasportino un’esperienza positiva: non costringerlo a entrare, ma procurati un po’ di cibo e qualche leccornia per gatti che ti aiuteranno a raggiungere più facilmente questo obiettivo.

Il veterinario procederà alle vaccinazioni obbligatorie, per fare in modo che la sua salute sia davvero perfetta. Probabilmente ti consiglierà anche di sterilizzarlo: soprattutto se è un gatto adulto, sarà abituato a rispondere ai richiami dell’accoppiamento e questo può rendere più difficoltosa la sua stabilizzazione in una casa.

Quanto vive un gatto randagio? Se continua a vivere in strada, la vita media è molto bassa: dai 4 agli 8 anni.

Ma se il gatto randagio ha la possibilità di vivere in casa, la vita del felino si allunga.

Adottare un gatto in un rifugio

I rifugi sono le strutture preposte a salvare i gatti dal randagismo. Li tolgono dalla strada, li curano e li nutrono, facendo il possibile per dargli anche affetto ed attenzione, contando spesso sull’aiuto di molti volontari. Ma il destino dei gatti randagi non può essere quello di vivere per sempre rinchiusi in un rifugio. La vera speranza è quella di trovare per tutti loro una vera casa e un affetto duraturo con il giusto proprietario.

Se desideri adottare un gatto randagio, dando anche un contributo attivo alla lotta al randagismo, quella del rifugio è certamente la scelta più semplice. Anche perché i gatti randagi che hanno imparato a vivere in un rifugio hanno già superato un po’ di diffidenza iniziale e, soprattutto, la fase dei controlli preliminari dal veterinario.

Sul sito di Empethy c’è uno strumento utile per trovare il rifugio più vicino a te: abbiamo una lista di animali domestici da adottare che puoi filtrare per animale, provincia, età, sesso, razza. Qui puoi trovare le schede dei gatti in attesa di una famiglia, con tante informazioni utili raccolte dai nostri esperti.

L’arrivo del gatto randagio in casa

La prima cosa da fare per adottare un gatto in generale, ma soprattutto se si tratta di un gatto randagio, è preparare adeguatamente il suo spazio. I gatti sono animali indipendenti e devono avere un angolo della casa solo per loro. Non preoccuparti se all’inizio tenderà a nascondersi: il passaggio dalla strada (o dal rifugio) alla casa è un grande cambiamento, e per affrontarlo serve una fase di transizione.

Di cosa ha bisogno un gatto che vive in casa (oltre al tuo affetto)?

  • Cibo adeguato e acqua: se il gatto è adulto, nei primi giorni punta sul cibo umido. Ha un odore più appetitoso che attirerà la sua attenzione, aiutandoti a “stanarlo” dal suo nascondiglio. Il cibo è sempre il primo alleato per guadagnarsi la fiducia di un ex gatto randagio.
  • Lettiera: se il gatto, abituato a fare i suoi bisogni nella natura, ha difficoltà a capire come usare la lettiera, aiutalo mostrandogli con un dito che quello è il posto in cui può scavare. In ogni caso ricorda che la lettiera non va mai posizionata accanto alle ciotole del cibo: anche i gatti che vengono dalla strada imparano presto ad apprezzare l’igiene.
  • Cuccia: dopo aver passato tanto tempo in strada, il suo lettino se lo è proprio meritato; quindi, in casa non può assolutamente mancare.
  • Tiragraffi: uno strumento molto utile per dargli qualcosa su cui sfogare il suo istinto ancora un po’ selvatico.

Un ultimo consiglio. Se all’inizio il gatto randagio non si lascia accarezzare non insistere troppo, lasciagli il suo tempo per acquistare fiducia e imparare a conoscerti.

Vuoi adottare un gatto randagio? Per qualunque dubbio, chiedi una consulenza ai nostri esperti.

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